Studio Sigré
Quando una persona approda ad una richiesta di aiuto può essere mossa da vacillamenti soggettivi, difficoltà di legame o dal bisogno di approfondire la conoscenza di se stessa.
I sintomi rappresentano un tentativo di farsi ascoltare e se, attraverso la psicoterapia, vengono tradotti in parole, possono portare il soggetto, non solo ad uscire dalla sofferenza, spesso rappresentata da un comportamento o tratto che si ripete, ma soprattutto ad una apertura più consapevole verso la propria unicità e particolarità dell’essere
La psicoterapia individuale offre la possibilità di allargare lo sguardo sulle altre realtà che circondano le persone, di punteggiare gli eventi in modo diverso, provando ad usare una nuova grammatica e altri occhiali. Secondo tale prospettiva lo spazio terapeutico è un luogo dove provare a costruire una nuova narrazione di sé e della propria esperienza di vita. Noi siamo ciò che raccontiamo di essere stati.
Gli adolescenti, quando incontrano un ostacolo nella loro vita di relazioni, sono soliti affrontare la difficoltà di legame non appoggiandosi agli adulti di riferimento: spesso riescono a costruire un sintomo che consente di localizzare il disagio, ma con il disagio, poi, non è detto che riescano a convivere.
Rivolgersi ad uno psicoterapeuta può risultare un’opportunità ed essere utile quando qualcosa di insopportabile, che produce angoscia e immobilizza, fa irruzione nella vita di un adolescente, scompigliandone anche l’assetto familiare e le coordinate simboliche. Si tratterà, dunque, di trattare quel reale doloroso a partire dalle parole proprie e dai discorsi della specifica famiglia in cui si manifesta, evitando in questo modo il protrarsi del malessere.
Trovare un modo di ascolto è la direzione: condizione imprescindibile di ogni dialogo, non sempre semplice e scontato. Proprio per questo, lo spazio di terapia diventa il luogo in cui poter sperimentare modi diversi di comunicare e di stare in relazione, anche coinvolgendo le figure di riferimento dell’adolescente.
I percorsi terapeutici rivolti ai bambini prendono avvio a partire da messaggi di disagio e di sofferenza: in questo caso il terapeuta prende in carico i segnali manifestati dal minore, integrandoli con quelli provenienti dalla famiglia o dalla scuola. Spesso i vissuti dei bambini (paura, rabbia, vergogna, tristezza…) si traducono in comportamenti: non riescono ad essere espressi con le parole. Ecco che il professionista ha il compito di guidare nella decodifica e nella comprensione del significato di queste azioni interagendo con il bambino e collaborando con i genitori.
In alcuni momenti del ciclo vitale della famiglia nascono tensioni, generalmente in seguito ad eventi fisiologici o improvvisi che coinvolgono direttamente il singolo o tutti i membri del nucleo.
Quando le relazioni di aiuto “naturali” non funzionano e non si riesce a superare il disagio che si genera, nonostante l’impegno di tutti, può essere opportuno ricorrere ad un aiuto professionale.
La terapia familiare rappresenta un’opportunità per aiutare il nucleo a riflettere su ciò che provoca sofferenza e a cercare, nelle risorse interne alla famiglia stessa, possibili risposte al malessere e nuovi modi per stare insieme.
E’ un intervento che si basa sull’osservazione delle modalità di relazione tra i membri della famiglia e mira a modificare, attraverso un processo di co-costruzione tra terapeuta ed individuo/famiglia, i modelli disfunzionali presenti nel contesto entro il quale il disagio è emerso, stimolando le risorse familiari e rafforzando sia il funzionamento individuale sia quello familiare.
NON SAPPIAMO PIU’ COSA FARE!….RIPETO SEMPRE LE STESSE COSE… LE ABBIAMO GIA’ PROVATE TUTTE!… NON ASCOLTA! …SI CHIUDE IN SE STESSO …MI FA ANDARE FUORI QUANDO FA COSì! … NON VUOLE FARE I COMPITI! ….. NON STA MAI FERMO!… E’ TIMIDO!….LITIGA SEMPRE CON SUA SORELLA?…. NON C’è MAI NIENTE CHE VA BENE….. DICE LE BUGIE ……SI COMPORTA IN MODO “STRANO”………NON LO RICONOSCO PIU’….
In alcuni periodi, i figli manifestano con più intensità le difficoltà che inevitabilmente incontrano durante il loro percorso di crescita.
E’ difficile riconoscere realmente un disagio quando si tratta del proprio figlio o della propria figlia e non è sempre facile chiedere aiuto nei momenti di maggiore fatica a fronte di piccole o grandi incomprensioni o cambiamenti.
Tuttavia, quando i bisogni e le richieste dei figli (che loro manifestano attraverso comportamenti) sono difficili da comprendere, spesso il conflitto aumenta, così come il malessere di tutti.
Quando i figli fanno preoccupare o arrabbiare, non sempre si riesce ad intervenire a favore della loro crescita con disponibilità ed efficacia. Anzi! Si perde spesso la pazienza, non si riesce a capire cosa sia giusto fare e cosa no, ci si scopre confusi e talvolta incoerenti. Sovente anche la coppia genitoriale, preoccupata e disorientata, si trova a confliggere. Per questo, una richiesta di aiuto, può rappresentare un’opportunità per aiutare i figli a superare un passaggio particolarmente delicato della loro crescita.
Il sostegno alla genitorialità offre ai genitori la possibilità di fermarsi a riflettere, di interrogarsi e di cercare nuove risposte possibili.
Ogni coppia attraversa momenti di cambiamento, in coincidenza di eventi prevedibili (crescita individuale e professionale, nascita dei figli, gestione delle relazioni con le famiglie di origine) oppure imprevedibili ( difficoltà in ambito lavorativo, momenti di insoddisfazione personale, malattie o lutti).
Nei momenti di cambiamento la coppia si sente minacciata dal modo in cui ognuno vive il cambiamento. Talvolta, in un momento doloroso o particolarmente stressante, comprendersi e sostenersi è difficile. Spesso domina il conflitto, in ogni sua forma; sii fa silenzio o si litiga, ci si evita o ci si affronta con rabbia. In qualunque caso, ci si allontana.
La sfida da accogliere, allora, passa attraverso un contatto emotivo fra i partner, l’utilizzo, in seduta, di linguaggi non verbali, tesi ad aumentare la consapevolezza della situazione in cui si trova la coppia, e a comprenderne i vissuti reciproci.
SI offre alla coppia in difficoltà, sostegno e orientamento verso la ricerca di soluzioni possibili, affinché il cambiamento non sia vissuto come una minaccia, ma si traduca in crescita individuale e della coppia e non metta a rischio la qualità del legame e la progettualità condivisa.
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